Buona sera ancora signore e signori. Dopo la pubblicità riprendiamo l’intervista col nostro ospite il Signor Curti.
- Signor Curti…
- Renzo.
- Renzo, ci diceva prima della pausa che lei è morto trentacinque anni fa.
- Si. Quattordici Maggio duemila e quarantaquattro, per la precisione. Di infarto. Quella mattina mi sono svegliato un po’ più tardi del solito, sono andato a pisciare come al solito, ho fatto meno colazione del solito e poi, visto che mi sentivo un po’ più stanco del solito mi sono seduto sul divano, e tac. Finita.
- E nonostante ciò è riuscito a rimanere tra noi.
- Giusto.
- Come mai?
- Avevo tanto da imparare, tanto da leggere, che ho dovuto muovere le fila, ho parlato con Quello lassú, ci ho messo vent’anni ma eccomi qua.
- E si sente bene?
- Mi sento leggero. Capisca che sono solo un’anima.
- Mi dica: come lo vede, il mondo dopo questi anni?
- Me l’aspettavo già un po’ diverso, sia nel sociale che nei campi della tecnología o della letteratura.
- Sarebbe?
- La società si è tramutata nel primo quarto di questo secolo. Dopo l’arrivo di Trump alla poltrona della Casa Bianca, l’uscita dell’Inghilterra dalla Ue e il loro ulteriore approccio agli Usa, il cambiamento climatico iniziato un poco prima, e la lunga guerra contro il terrore islamista, le città sono diventate luoghi grigi e sovrapoppolati, piuttosto decadenti. Di rado si vedono parchi e giardini. Tutto ciò l’aveva predetto Orwell nel suo romanzo 1984. Solo che è sbagliato di 90 anni.
- E il futuro?
- Magari mi sbaglio anch’io, ma mi pare estremamente preoccupante.
- Lo vedo piuttosto pessimista…
- Possiamo essere diversi? Sono stanco. Sono anche stufo di vedere soltanto indizi di peggioramento dapertutto. Dopo quindici anni di tempo supplementare credo sia arrivata l’ora di ripartire.
- Purtroppo abbiamo superato il tempo a disposizione. Mi parli un po’ sulla letteratura di oggi.
- Va detto che tanti dei libri pubblicati oggi non li possiamo mica chiamare letteratura. Ad esempio, negli ultimi anni siamo stati invasi di biografie di calciatori e altri famosetti: Lasciata la scuola ai quindici anni, centosettantasei gol in trecentoventi partite, cinque figli, preso parte al Grande Fratello VIP, e via. Niente di bello. Niente di interessante. Tutto dimenticabile. Ma miglaia di libri venduti…
- …
- Mi conceda due minuti per finire. Provo a sintetizzare.
- Provi.
- Poi abbiamo tutta quella roba arrivata da internet. Voglio dire, siamo stati alluvionati di testi scritti da blogger, twitter e tutto quanto. Tipi che si credono con la capacità, con il dono, di fare letteratura ma in realita i loro testi sono un impasto di frasi messe insieme col taglia e incolla. Insisto, tutto questo non è letteratura. Sarebbe come comparare gli hotel tematici di Las Vegas con la Tour Eiffel o con i canali di Venezia. Sarebbe come paragonare un gazebo da giardino alla Mole Antonelliana. Non ho più gli strumenti per giudicare ma credo che la letteratura sia tutta un’altra cosa. Mi permetto ancora di insistere: questi libri non sono letteratura. E tanto meno sono riferimenti culturali.
Dovremo imparare a coabitare con questa faccenda, ma per fortuna dietro le quinte ci sono ancora degli autori rilevanti che scrivono da Dio e riescono a guadagnarsi dignitosamente il cibo. Ho la certezza che scrittori talentosi come Nerdejeu, Tückfrühs o Fastbreak continueranno a farci impazzire e stupire dalla bellezza delle loro opere, e forse anche a vendere, negli anni successivi. E oltre tutto, avremo sempre i bei libri scritti negli ultimi mille anni. Ce ne sono tanti, tantissimi, che non li esaurirete mai tutti. E se per caso fosse cosí, vi suggerisco di rileggerli!
- Grazie Sig. Curti.
- Renzo.
- Renzo. Dovremmo fermarci qui.
- Sono d’accordo. Adesso me ne vado. Per sempre, dico.