Adesso non ricordo molto di quando ero piccolo, ricordo che quando avevo sei anni portavo una tuta marrone a strisce. Ricordo anche un pranzo con la mia famiglia, dove mia madre mi aveva colpito la faccia perché diceva che non mi comportavo bene. Ma è passato molto tempo. Come può essere che non ricordiamo le cose successe tempo fa? Credo che se non ricordo cosa ho mangiato stamattina, è facile dimenticare le cose degli anni passati. «Mala vita» la chiamano alcuni. Non so bene se ci sia una «buona vita» o una «mala vita», magari tutti dobbiamo pensare che è la nostra vita. Ci svegliamo ogni giorno, lavoriamo, mangiamo, andiamo a letto e non smettiamo di pensare a che cosa facciamo. Lavoriamo dalle nove alle nove e ci facciamo la domanda: questa è la vita che io voglio? Non c`è una risposta corretta, non dobbiamo domandarci se è buona la nostra vita, perché nessuno ha una vita felice, forse quando parliamo con gli amici, loro spiegano tutte le cose che hanno fatto e sembrano felici, ma questo è impossibile, non dobbiamo cercare una vita felice, perché la vita è stronza e ci infanga. Noi, siamo più intelligenti della vita stessa, perché dobbiamo cercare momenti felici, questa è la soluzione, è il modo di ingannare la vita nella sua crudeltá, ossia, cercare, cercare e cercare. Non c’é una vita felice, ma c’é una vita piena di momenti felici. I momenti felici possono essere in qualsiasi luogo o tempo, per esempio, quando guardiamo il sole, o quando mangiamo un panettone, i momenti più semplici possono essere questi momenti felici. Ma se vogliamo andare più lontano nell’analisi, possiamo ascoltare ció che ha detto un prete: lui pensa che viviamo all’inferno e quando moriamo andiamo in cielo. Credo che in fondo questa sia la verità.
La vita è bella. Riflessioni di Alfred alla vigilia di Natale.