Estorsioni e spari a Somma Vesuviana, Pellegrino voleva uccidere D’Altri
“Somma Vesuviana. Estorisoni e spaccio di stupefacenti nel vesuviano: ad una delle persone arrestate, Francesco Pellegrino, 33 anni, tra l’altro, viene contestata l’esplosione di colpi d’arma da fuoco contro un rivale, Eugenio D’Atri, 35 anni, (anche lui arrestato) imputato nel duplice Tafuro-Liguori avvenuto a Saviano (Napoli), nel febbraio del 2016.“
Sono disperata, ragazze. Vi posso giurare che mio figlio Francesco è innocente. Quella sera ha fatto una cena veloce e se ne è andato a letto verso le dieci. Voi lo sapete come è stancante il suo lavoro in fabbrica. La mattina dopo si è alzato prestissimo ed è uscito di casa prima che io mi svegliassi . Non ha fatto neanche colazione. Veramente non capisco per quale motivo possa essere stato arrestato. Vi posso offrire un altro caffè?
Per dire il vero, signore avvocato, mi hanno buttato fuori dalla D’Ambrosio dopo quell’incidente col padrone. E sono già sei mesi circa. Ma non azzardo a dirglielo alla mamma. Non la voglio tormentare. Quella notte ho mangiato qualcosa e sono andato in camera verso le dieci. A mezzanotte, quando la mamma dormiva, ho preso la pistoletta, sono uscito dalla finestra e sono andato al bar per trovare D’Atri, quel gran figlio di… una casa di tolleranza.
“A D’Atri viene contestata una estorsione che sarebbe stata commessa a Somma Vesuviana. Tra gli arrestati figura anche Domenico Giordano, 37 anni, ritenuto responsabile di una richiesta estorsiva ai danni del titolare di una ditta edile di Sant’Anastasia, già destinatario di una misura cautelare, sempre per estorsione, emessa nell’ambito di un’altra indagine.”
Francesco era sempre stato un bravo ragazzo. Mi portava buoni voti al liceo e non faceva fatica a darmi una mano in casa. Usciva con una ragazza molto carina. Non aveva tanti amici, però. A casa portava solo Eugenio D’Atri. Un bel ragazzo un po’ più grande di lui. Si chiudevano in camera e lo aiutava con la matematica. Se non mi sbaglio, l’avrebbe anche aiutato a trovare il lavoro in fabbrica. Volete un altro biscotto?
Io ed Eugenio ci siamo conosciuti al liceo. Lui era due anni più grande di me e già da ragazzo se la cavava da solo. Con altri due aveva messo a punto un modo di fare soldi che consisteva in falsificare i voti. Io molto presto ebbi bisogno di quel suo servizio anche se la mia ragazza, una fica della madonna, non era tanto d’accordo. Da quel momento in poi abbiamo lavorato assieme per tanti anni. È stato lui a trovarmi il lavoro in fabbrica, a farmi assaggiare la coca per prima volta e a farmi conoscere il capo degli spacciatori del quartiere. Ma è stato anche lui a ciulami la fidanzata!
“Le misure cautelari in carcere riguardano Francesco Pellegrino, Domenico Giordano, Eugenio D’Atri, Giovanni Somma, 39 anni, Giuseppe Colurciello, 33 anni e Francesco Iossa, 29 anni. Arresti domiciliari, invece, per Raffaele Panico, 52 anni, e per Giacomo Novelletti, 32 anni.”
Ed ora mio figlio è in galera in attesa di giudizio, accusato ingiustamente di tentato omicidio e di spaccio di stupefacenti, e rischia una pena di otto anni in prigione. Veramente no so cosa fare. Mi vengono i brividi, ragazze. Mi date un bicchiere d’acqua, per favore?
Volevo vendetta. Quando D’Atri e io siamo stati convocati dal nostro capo per un nuovo incarico, ho deciso di vendicarmi e ho elaborato un piano d’azione: Ci saremmo incontrati al bar, avremmo preso la sua macchina per andare dal capo e quando saremmo stati fuori citta l’avrei fatto fermare per pisciare, sarei uscito, avrei titrato fuori la pistola, avrei puntato, e bum, gli avrei fatto saltare in aria il cervello.
Invece lui non era solo. Era con quel coglione di Domenico Giordano e quindi ho dovuto improvvisare. Appena l’ho visto al bar ho preso la pistoletta e ho sparato, ma non ho puntato bene e ho sbagliato. Tutto il resto gliel’ho già raccontato e viene anche scritto sul giornale.
Carlos – C1